giovedì 5 marzo 2015

Londra - giorno 1

Se avete letto QUESTO POST, sapete che sono appena riuscita a tornare a Londra.
Se non l'avete letto, è facile che non lo sappiate pur essendo tra i miei contatti facebook, perché dovete sapere che sono altamente paranoica, quindi non volevo dirlo a voce troppo alta: avevo paura che alla fine, per un motivo o per l'altro, non sarei riuscita a partire!
E invece...
Se vorrete accompagnarmi in questo viaggio virtuale che ripercorre i miei passi, ne sarò felicissima!

 Adesso, per prima cosa, siete pregati di immaginare Claudia la sera prima della partenza, che va in modalità frenesia come nei videogiochi e inizia a correre avanti e indietro come una pazza furiosa per finire tutte le cose da fare prima di partire. Fatto?
Ok, ora immaginatela a mezzanotte, sotto le coperte, mentre cerca di dormire e si sente come un bambino che aspetta Babbo Natale. Fatto? Bene.
In ultimo, immaginate una Claudia che si addormenta verso l'una per poi risvegliarsi alle due e quarantacinque del mattino. Un caso? No, è solo la sveglia che è suonata!
Essere euforici e in coma da sonno al tempo stesso? Si può, signori e signore, è scientificamente provato dalla sottoscritta!
Non chiedetemi come ho fatto a lavarmi, vestirmi e soprattutto truccarmi alle tre del mattino senza mettermi le mutande in testa o farmi gli occhi da panda: non lo so neanche io, ma ci sono riuscita.
Evito di dilungarmi sul viaggio verso l'aeroporto e sul volo, vi basti sapere che ci siamo beccati una scolaresca in gita (che per fortuna non ha fatto casino, forse erano tutti consapevoli che fossero tipo le sei del mattino) e che purtroppo nessuno ci ha risparmiato quel momento imbarazzante dell'applauso all'atterraggio.
Ah, sì, e ovviamente io sembravo una bambina di cinque anni in tutto e per tutto, e più o meno avevo una paresi facciale per il sorrisone fisso.

La prima cosa che abbiamo fatto appena arrivati? Non c'è neppure da chiederselo: colazione!
All'aeroporto c'erano dei bagel con la base di diversi gusti e farcibili a scelta, quindi siccome non ne avevo mai mangiato uno abbiamo approfittato e ci siamo presi due bagel banana e nutella, uno con la base semplice e l'altro alla cannella.
DI-VI-NI!
Avrei voluto fotografarli in maniera più decente, ma c'era un vento assurdo e quindi già era difficile mangiarli, figuriamoci fotografarli in modo che sembrassero golosi come in realtà erano! Accontentatevi di questa fotografia orrenda.
Pieni e contenti (e con me sempre in preda alla mia paresi facciale), abbiamo preso l'autobus che ci avrebbe portato da Stansted al centro di Londra, finalmente.
Se avete qualche dubbio sulla mia famosa paresi facciale, ho le prove:


Lo confesso: pensavo che mi sarei commossa una volta arrivata a King's Cross, dove avevamo alloggiato anchela volta scorsa, invece sono stata presa da un fastidiosissimo senso di irrealtà.
Non so se vi è mai capitato, ma semplicemente non riuscivo a rendermi conto che eravamo davvero a Londra, finalmente, quindi non riuscivo ad essere felice quanto avrei potuto.
Se non avete mai provato questa sensazione temo sia difficile da inquadrare, ma se vi è successo... allora potrete comprendere la mia frustrazione!
Siamo andati a fare il check in, ma la nostra stanza, ci hanno detto, sarebbe stata pronta dalle due in poi.
Le undici: mancavano ancora tre ore, quindi abbiamo deciso di fare un salto a Camden Town per pranzare alle bancarelle.
PESSIMA IDEA: non andate mai a Camden di domenica se non vi piace stare in mezzo a così tanta gente da non riuscire a camminare!
Tra lo scegliere cosa mangiare e il districarsi tra la folla, ci avremo messo un'ora per mettere le mani sul cibo... che cibo, però!
Abbiamo scelto degli hamburger davvero molto buoni (e ipercalorici, come stai amico colesterolo?) e siamo andati a mangiarceli lungo i canali.
Qui, la prima vera botta di sfiga: il forte vento ci ha lanciato addosso le vaschettine vuote e io mi sono macchiata i pantaloni, mentre Enos la felpa.
Per tre giorni, avevamo portato un solo cambio, ergo: non era molto di buon auspicio macchiarsi dopo sole tre orette in centro città!
Ce ne siamo poi andati a fare un giretto a Primrose Hill, non lontano da Camden, un parco con un bel punto panoramico in cima alla collina.
Il parco era pienissimo, e mi ha divertito molto vedere tanti cani a spasso con i loro padroni, tutti senza guinzaglio.
Forse i cani inglesi hanno una marcia in più: nessuno di loro ha provato a sbranarsi neanche una sola volta, pur essendo tutti cani che non si conoscevano tra loro!
C'era anche un cagnolino con la palla che andava da gente a caso - Enos compreso - a farsela tirare. Veramente simpatico, devo dire che mi ha fatto scordare per un attimo di essere in giro con una macchia d'unto sui pantaloni -.-'

All'inizio volevamo andare a fare un giro a Little Venice, sempre in zona, ma poi abbiamo optato, tra stanchezza e mal di piedi, per il tragitto più "corto" attraversando Regent's Park.
Perché corto è tra virgolette? Perché in realtà era lunghissimo comunque! 
Siamo arrivati all'albergo esausti, non prima di passare al supermercato a comprare due o tre cose utili, compreso ovviamente uno smacchiatore (SPOILER: ha fatto miracoli e jeans e felpa si sono salvati, risparmiandoci lo shopping salvavita).
La nostra stanza d'albergo? Più o meno un buco, ma come si suol dire "le dimensioni non contano": dovevamo giusto giusto dormirci - per non dire collassarci esausti - la sera, non ci serviva chissà che spazio.
La nota dolente è il fatto che solo il giorno prima abbiamo scoperto che il bagno era in comune.
Il lavabo era in camera, il water solo soletto in una stanza a parte e la doccia in un'altra stanza.
Siamo arrivati giusto in tempo, devo dire: nonostante il sole che vedete in foto, di punto in bianco ha iniziato a piovere e tuonare. Eccolo il tempo imprevedibile londinese di cui tanto ho sentito parlare!
Abbiamo approfittato della forte pioggia per riposarci un po' e tempo un'oretta eravamo di nuovo fuori, io sempre con quello spiacevole senso d'irrealtà addosso, purtroppo.
Piccolo pit stop al negozio di Harry Potter dentro la stazione di King's Cross, ma siamo usciti quasi subito: costava tutto una follia! Un esempio? Il biglietto dell'Hogwarts Express, che altro non era che un foglietto, alla fin fine, costava la bellezza di una sterlina e 95 cent.
Potete pensare che sia tirchia e tirar fuori la solita stronzata sui liguri col braccino corto, ma seriamente: perché avrei dovuto spendere l'equivalente di quasi tre euro per un foglietto grande quanto il palmo della mia mano?
Ho sbavato un po' sulla sciarpa Corvonero, ma quando ho visto il prezzo ho deciso che stava meglio dov'era: trentadue sterline (quasi quarantacinque euro)! Davvero troppo, considerando che avevamo pagato la vacanza e avremmo pagato cibo, trasporti ed eventuali visite. A malincuore, è rimasta lì.

Dove andiamo? Dove non andiamo? Alla fine abbiamo optato per un giretto a Trafalgar Square e zone limitrofe.
Alla metro di Leicester Square facciamo tappa al punto informazioni e noto un ragazzo due persone avanti a noi, in fila.
Do di gomito a Enos: "Quel tipo non somiglia al cuoco di Galavant"?
Enos nella sua versione più inutile non esprime pareri e io liquido la faccenda: figuriamoci.
Arriva il turno del ragazzo e lo sento parlare.
Mi giro verso Enos con gli occhi fuori dalle orbite e la mascella che casca: la voce era giusta, voglio dire: ho sentito Vincenzo lo chef parlare e cantare in otto episodi di Galavant, quella voce la ricordo!
"Chiediglielo", mi dice Enos, e io che ho la faccia come il culo gli ho dato ovviamente ragione.
Mi sono avvicinata e, in inglese, gli ho chiesto se potevo fargli una domanda.
Poi, sempre esibendo la mia miglior faccia da culo, gli ho chiesto: "Sei un attore?"
Già, non ricordavo il nome, sapevo solo che iniziava per D! >.<
Adesso mi dice di no e mi chiede ca**o voglio, sicuro!
Invece, risponde di sì e io, che oltre alla faccia da culo so essere davvero psicopatica, lancio un urletto deliziato e gli stringo la mano con un "OH MY GOD!"
Niente, non so trattenere l'entusiasmo, che ci posso fare?
Gli dico che l'ho seguito su Galavant e My Mad Fat Diary e gli chiedo se posso per caso avere un autografo, e lui è così terribilmente gentile e disponibile da poggiare il suo borsone (più grande di lui) e afferrare il blocchetto e la penna che gli tendo per firmarmi un autografo.
"Non è che ti dispiacerebbe anche una foto insieme?"
"Ma certo!"
Seriamente, è stato gentilissimo, super disponibile e forse forse non mi ha neanche considerato più di tanto psicopatica, tanto più che poi ha risposto al mio Tweet dove lo ringraziavo e chiedendomi di mandargli la foto.
L'euforia e l'incredulità per questo incontro mi sono durate un beeeeel po', facendomi finalmente rendere davvero conto di essere nella mia amata Londra, a rivisitare i luoghi che avevo tanto apprezzato e scoprirne di nuovi.

Nonostante il freddo intenso (meno male che avevamo portato i guanti!) ci siamo concessi un giretto tra Trafalgar Square, Leicester Square, Piccadilly Circus e Chinatown.
Ci siamo anche allungati fino al Parlamento perché avevo voglia di ammirare, ancora una volta, il Big Ben in notturna.
Ecco, quando l'ho visto mi sono davvero commossa pur non piangendo.
Ce l'avevo fatta, ero tornata! Non ci credevo neanch'io.
Eravamo stanchissimi e infreddoliti tra l'aria gelida e la lunga camminata fin dal mattino, oltre il sonno che avanzava (non dimenticate che avevo dormito neanche due ore), ma ci siamo ugualmente spinti a Westminster Abbey, che non avevamo mai visto illuminata di notte.
Ero in pace con me stessa e con il mondo, davvero. Stanca, ma felice.
Non c'è molto altro da dire sul nostro primo giorno, e meno male: direi che ho scritto abbastanza, e non so neanche se qualcuno arriverà a leggere fino in fondo a questo post.
Siamo semplicemente tornati in albergo, con i piedi che chiedevano pietà, e siamo più o meno collassati a letto XD
Se siete arrivati fino alla fine del mio (non così) breve riassunto della prima giornata, vi ringrazio di cuore e spero che vorrete proseguire a leggere gli altri tre post!



2 commenti:

  1. ahhahahaah Claudia mi fai sempre scompisciare! xD
    Waaaa che bello leggere di Londra! ç_ç manca un casino anche a me!
    E cavoli.......tre giorni...ma che botta di culo assurda aver beccato il cuoco di Galavant! *_* La tua faccia nella foto è tutta un "ommioddio,ommioddio,ommiddioo"! ahahahah XD
    Fantastica! *-*

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    Risposte
    1. Io l'ho detto che non so trattenere l'entusiasmo!!!

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Un commentino è sempre gradito, se lascerete traccia del vostro passaggio ne sarò davvero molto felice!

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