martedì 30 dicembre 2014

Al mio giudice - Alessandro Perissinotto

TITOLO: Al mio giudice
AUTORE: Alessandro Perissinotto
EDIZIONE: Bur
PREZZO: 8,90€
PAGINE: 236

TRAMA: Luca Barberis, ricco e stimato esperto di sicurezza informatica, autore di un brutale omicidio, è fuggito all'estero. Potrebbe scomparire nel nulla ma è un appassionato lettore di Simenon e per questo, emulo del protagonista della "Lettera al mio giudice", dà avvio a uno scambio epistolare con il magistrato che sta conducendo le indagini. Il carteggio scava alla ricerca delle ragioni che hanno fatto di un uomo di successo un reietto costretto a nascondersi. Luca ha infatti ucciso perché così voleva la sua vittima, non aveva altra scelta: ora vuole solo capire in quale rete è caduto. La posizione di Luca si complica quando muoiono altre persone e il suo nascondiglio viene scoperto... 

IL MIO PARERE: confesso, quando l'ho iniziato ero poco entusiasta e anche un po' scettica, ma mi sono dovuta ricredere.
Luca Barberis, accusato di omicidio e Giulia Ambrosini, il giudice incaricato del suo caso, iniziano a scambiarsi delle email sotto richiesta di Luca, che vuole spiegare al suo giudice perché ha ucciso e raccontarle tutta la storia.
Assistiamo quindi al loro scambio e piano piano scopriamo la storia di Luca e il suo movente, ma non solo: nel frattempo, Giulia e Luca completeranno il quadro lavorando insieme - a volte anche inconsapevolmente - e riuscendo ad ottenere alcuni pezzi che mancavano al puzzle.
Lo stile di Perissinotto, che non conoscevo come autore, mi è molto piaciuto: è scorrevole e accattivante, mai pesante, fornisce un buono spunto per andare avanti nella storia e cercare di scoprire insieme ai personaggi come sono veramente andate le cose.
A volte è un po' pieno di informazioni inutili (tipo l'ordinazione al ristorante di Luca, per dirne una a caso), ma anche qui l'autore si destreggia bene tra le nozioni fondamentali dell'omicidio e della vicenda in generale e le informazioni extra, uniformando bene il tutto e non facendolo pesare neanche un po' (il che, secondo me, non è proprio da tutti).
Viene però da chiedersi come sia possibile che un omicida ricercato internazionalmente come Luca Barberis non venga preso neanche una volta nel tempo che intercorre dall'omicidio alla fine del libro, un periodo di tempo che dura oltre due mesi.
Voglio dire, non hanno diffuso le foto dell'assassino? Eppure Luca Barberis gira indisturbato per le strade di Francia e Amsterdam, interagendo con le persone come se niente fosse.
Nessuno lo riconosce?
E nessuno riesce ad arrivare a lui tramite le informazioni ricevute dal giudice durante lo scambio di email? Anche supponendo che più avanti Giulia Ambrosini, volendosi fidare di Barberis e volendo ascoltare tutta la storia, smetta di condividere le informazioni che ottiene, durante i primi scambi parla del tentativo di tracciarlo tramite polizia postale, quindi le informazioni devono essere note.
C'è qualcosa forse che mi sfugge, chissà!
Ad ogni modo, tralasciando questo difetto il libro mi è piaciuto moltissimo e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa e conquistata.
Peccato anche per l'alto livello di trash raggiunto poco prima del finale, secondo me era abbastanza inutile infilarcelo, ma se proprio voleva, lo scrittore avrebbe potuto evitare descrizioni accurate delle scene, che erano più inutili dell'ordinazione al ristorante di Barberis.
Se non altro si tratta di una brevissima parte e con il finale Perissinotto si riprende più che bene, dando quella che io trovo una degna conclusione alla sua storia, ed essendo il suo romanzo d'esordio (l'ho appena scoperto grazie a Wikipedia) qualche banalità gliela si può anche perdonare.
Non il miglior thriller che abbia letto, ma mi sento di consigliarlo.




VOTO: 4/5

1 commento:

  1. Molto, molto interessante Claudia!! Lo terrò in considerazione per le mie prossime letture thriller!! ;-)

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