venerdì 11 aprile 2014

Divergent - Veronica Roth

TITOLO: Divergent
AUTORE: Veronica Roth
EDIZIONE:  De Agostini
PREZZO: 14,90€
PAGINE: 480

TRAMA: Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza... 

IL MIO PARERE: Finalmente ho letto anch'io questo romanzo uscito seguendo la scia di Hunger Games e di cui tutti parlano tanto, probabilmente anche grazie all'uscita del film, nelle sale in questi giorni.
Nonostante la trama che ho copiato e incollato da IBS, mi sento di raccontarvi, prima di dirvi la mia, lo scenario in cui ci ritroviamo.
Come avete letto, ci sono cinque diverse fazioni, ognuna con le sue regole, imposte in base alle caratteristiche principali di ogni determinato gruppo.
I figli di ogni famiglia vengono cresciuti secondo le regole della fazione dei genitori, finché non raggiungono i sedici anni e non svolgono un test attitudinale che, in teoria, dovrebbe indirizzarli verso una scelta consapevole della fazione più adatta a loro.
Beatrice, la nostra protagonista e narratrice in prima persona, è cresciuta tra gli Abneganti (che perseguono le vie dell'altruismo), e finalmente si ritrova a dover scegliere la sua futura fazione.
Durante il test attitudinale risulta Divergente, ovvero a quanto pare non è particolarmente incline ad una sola fazione.

Dopo questo accenno a come funziona il governo all'interno di questo romanzo, proseguo raccontandovi le mie impressioni su questo primo libro della trilogia di Divergent.
Francamente, fin da subito mi ha infastidito da morire questa cosa delle cinque fazioni.
E' ok che esistano da un punto di vista strutturale del romanzo, che si propone come distopico, ma lasciando perdere le scelte del governo e dei capifazione, mi sono subito domandata come fanno tutte quelle persone ad essere o bianche o nere, senza la possibilità di una qualsiasi sfumatura intermedia.

Voler classificare le persone in base a cinque categorie? Ok. Riuscire davvero, come singolo individuo, a fare parte di una sola categoria? Nah.
Probabilmente qui è questione di una mia personale pignoleria, quindi andiamo avanti!
L'autrice ha seminato qualche erroruccio lungo la strada, e non sono i classici errori da "non sei abbastanza immerso nella storia, vai a cercare l'ago nel pagliaio". Un paio sono proprio errori degni di nota!
Ad esempio, com'è possibile che su una classifica di sette persone venga dichiarato che le ultime due sono all'ottavo e nono posto? 

Ma l'errore più megagalattico è che Beatrice dichiara che suo fratello, Caleb, ha solo qualche mese in più di lei.
Ho chiesto in giro e no, non viene fornita nessuna spiegazione, quindi ci teniamo un fratello maggiore di qualche mese in più, forse è stato lo Spirito Santo, gli è partito un colpetto e toh, miracolo.
Libero ognuno di noi di cercare la propria spiegazione, ma sarebbe stato meglio che fosse stata l'autrice a scrivere perché.Quelli che vorrebbero essere colpi di scena spesso mi lasciano un po' perplessa: o sono un genio (e su questo ho seri dubbi), o Beatrice è cretina, perché ci arriva sempre e irrimediabilmente dopo di me anche quando è tutto palese.
Nonostante questo, nonostante la questione irritante di persone perfettamente a proprio agio in un'unica categoria, come se una persona terribilmente sincera non potesse essere anche così scalmanata da saltare da un treno in corsa, tralasciando anche gli errorucci della Roth, ad un certo punto mi sono ritrovata immersa nel libro, anche se non so bene quando.
La verità è che è scorrevole, leggero, piacevole da leggere e che incuriosisce abbastanza da spingere avanti verso il capitolo successivo finché non ci si ritrova all'ultima pagina. 
Per me, alla fine della fiera, è un sì, e credo proseguirò subito con i libri successivi, nella speranza di avere, in seguito, un parere ancora più positivo, che qualche colpo di scena finalmente riesca a cogliermi di sorpresa e che magari si spieghi meglio il funzionamento di alcune cose all'avanguardia e anche quello di alcune persone, magari, che non guasta mai.
Vorrei commentare un paio di cose su Beatrice a fine libro ma, sapete com'è... farei ovviamente spoiler e credo, in ogni caso, di essermi lamentata più che a sufficienza!
VOTO:  3/5



 

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